1998/ Feb Chiude l’asilo Calasanzio

La prima scuola materna di Portogruaro ha troppo pochi iscritti

Chiude l’asilo Calasanzio

Fondato nel 1917, questo è l’ultimo anno

Bimbi giocano nell’ampio giardino

PORTOGRUARO – Sulla facciata della scuola materna San Giuseppe Calasanzio c’è una piccola targa: Istituto di Provvidenza. E’ l’ultima, flebile speranza per bambini, genitori, e per monsignor Cesare Del lotto, presidente della fondazione Calasanzio: «Solo la Provvidenza potrà salvare l’asilo dalla chiusura – spiega amareggiato – il consiglio di amministrazione ha deciso che questo sarà l’ultimo anno scolastico». Motivo? La mancanza totale di fondi non consente di fronteggiare le innumerevoli spese di gestione. E sembra che non ci sia via d’uscita.

Pessimismo dovuto, perchè pare che i conti dell’asilo siano in passivo di una cifra piuttosto consistente. Il Calasanzio è la scuola materna più antica della città. Nel 1917 venne fondato l’Istituto San Filippo Neri, punto di riferimento e assistenza per moltissimi orfani di guerra. Un’opera di carità, una solida scialuppa di salvataggio per decine di piccoli indifesi. La guerra strappò i bambini dalle braccia dei genitori, ed il cardinale Celso Costantini, aiutato dal fratello Giovanni, offrì a questi orfanelli un posto sicuro dove crescere. Tre anni dopo; nel 1920, monsignor Giovan Battista Titolo fondò l’asilo parrocchiale di Sant’Andrea, subito battezzato Istituto San Giuseppe Calasanzio, in onore del religioso cinquecentesco che avvio, a Roma, la fondazione delle scuole gratuite. A Portogruaro, era nato così il primo asilo parrocchiale. Un’iniziativa che riscosse fin dal principio uno straordinario successo.

Quando negli anni Sessanta l’orfanotrofio chiuse i battenti, l’asilo era prospero: la materna Calasanzio arrivò ad ospitare, negli anni di massimo splendore, dal 1950 al 1970, anche 200 bambini, poi iniziò la lenta crisi del Calasanzio: la diminuzione delle nascite ebbe come diretta conseguenza il decremento di iscrizioni all’asilo, che cominciò a tirare avanti a fatica. Come se il destino della scuola fosse già segnato. I genitori dei venti bambini che oggi frequentano il Calasanzio assicurano che ce la metteranno tutta per salvare la scuola. «Si batteranno fino alla fine – conferma don Cesare – Consapevoli, come del resto l’intera città, del valore storico e della prestigiosa tradizione del Calasanzio. I contributi del comune e della Regione che, cosa innegabile, sono sempre arrivati puntualmente, purtroppo non bastano più. E all’orizzonte, per il momento, non c’è alcuna soluzione».

Del consiglio amministrativo che ha deliberato la chiusura fanno parte i rappresentanti della diocesi, del- consiglio pastorale di Sant’Andrea e del consiglio affari economici della parrocchia. A Portogruaro, oltre al Calasanzio, esistono altre due scuole materne parrocchiali: la Maria Immacolata che, fondata nel 1955, conta un centinaio di bambini iscritti, e la Gesù Bambino, fondata una trentina d’anni fa, oggi frequentata da 50 bambini. Il ridotto numero degli iscritti ha svuotato le casse del Calasanzio. quello che resta, invece, è l’affetto di migliaia di poortogruaresi, per il «loro» asilo.

di Francesco Cordella

La Nuova Venezia, 12 febbraio 1998